Abiti “narranti” da oggi ad Arezzo, negli spazi universitari, raccontano le storie delle vittime di violenza sessuale. Testimonianze drammatiche raccolte dal Pronto Donna di Arezzo che ne ha fatto una mostra dal titolo “Com’eri vestita”, visitabile fino al 27 marzo nel campus del Pionta (Arezzo, viale Cittadini, palazzine Donne, Orologio, ex-Ram e in Biblioteca).
Il titolo dell’esposizione prende spunto dalla poesia “What I was wearing” di Mary Simmerling. Sugli abiti indossati dalle donne nel momento in cui hanno subito violenza si possono leggere le testimonianze delle vittime stesse.
L’obiettivo è quello di sensibilizzare il pubblico e sradicare il pregiudizio che la donna avrebbe potuto evitare lo stupro se solo avesse indossato abiti meno provocanti.
Oggi l’inaugurazione della mostra nel campus del Pionta è stata l’occasione per un laboratorio didattico dove studentesse e studenti sono stati accompagnati nella riflessione sulla violazione dei diritti delle donne e nella costruzione di contro-narrazioni sulle questioni di genere.
Il laboratorio è stato promosso dalle docenti Loretta Fabbri, Nicolina Bosco e Francesca Bracci in collaborazione con il Centro antiviolenza “Pronto Donna” di Arezzo, che ha curato la mostra.
iniziative nel campus per la Giornata della Donna fino al 27 marzo