“Umani, troppi umani? Sovrappopolazione e biodiversità”, seminario il 21 maggio

La sovrappopolazione rappresenta veramente un problema per il nostro pianeta? A causare la riduzione della biodiversità è il numero degli umani o il modo in cui vivono?
Il 21 maggio nel campus di Arezzo (ore 16.15, aula Teatro), si svolgerà il workshop “Umani, troppi umani? Sovrappopolazione e biodiversità”, promosso dall’Osservatorio Ethos del Dipartimento di Scienze sociali, politiche e cognitive nell’ambito del Festival dello sviluppo sostenibile 2024. Sono previsti gli interventi della direttrice del Dipartimento Cristina Capineri, del filosofo Mariano Bianca, dello zoologo Francesco Ferretti e di Paolo Piccari, responsabile dell’Osservatorio Ethos.
“Secondo un recente studio pubblicato su The Lancet – spiega il professor Piccari –  il numero di figli per donna è  in declino più o meno ovunque ed entro il 2050 scenderà al punto che non potrà più sostenere un ricambio generazionale a lungo termine in 155 Paesi. Di conseguenza, nella maggior parte del mondo si assisterà a un naturale declino della popolazione. Per quanto riguarda l’ambiente – prosegue il docente – il principale fattore di perdita di biodiversità animale e vegetale è rappresentato dalla distruzione, degradazione e frammentazione degli habitat causate sia da calamità naturali sia e soprattutto da profondi cambiamenti del territorio provocati dalle attività umane. Per esempio, la distruzione della foresta tropicale per lasciare il posto a coltivazioni di soia, canna da zucchero o palma da olio è tra le principali cause di perdita di biodiversità. Secondo la FAO, negli ultimi dieci anni sono stati distrutti mediamente 13 milioni di ettari di foreste l’anno. Il danno non si limita alla sola perdita di biodiversità, perché la distruzione delle foreste provoca la liberazione in atmosfera di enormi quantità di gas-serra, responsabili del riscaldamento globale. Molte aree selvatiche sono distrutte per prelevare piante o parti di piante per le industrie farmaceutica o cosmetica; anche nei paesi ricchi e più industrializzati la biodiversità diminuisce a causa della distruzione di habitat naturali o semi-naturali, per costruire aeroporti, centri commerciali, parcheggi, abitazioni. Nel seminario cercheremo di approfondire tutti questi temi”.