Torna anche quest’anno l’appuntamento con “Vivi il Pionta”, due giornate, il 1° e 2 maggio, con tante attività per valorizzare uno dei parchi più belli della città dove si trova anche il campus universitario.
1° maggio
dalle ore 10.30 alle 19, ingresso al parco da via Masaccio
▪️”Pionta in festa”
performance, laboratori, passeggiate e incontri a cura delle associazioni culturali e sociali che operano nel quartiere e organizzano da tempo eventi nel parco
2 maggio
ore 9.15, aula magna e aula teatro del campus universitario del Pionta, viale Cittadini 33
▪️”Il senso delle panchine. Memoria e nuova socialità nei parchi storici contemporanei”
convegno organizzato dal gruppo di ricerca “Genius loci, memoria, identità: realizzare un presidio culturale nel Parco del Pionta” (Gem) dell’Università di Siena.
scopri di più sul progetto Gem
2 maggio – Conclusa la due giorni di “Vivi il Pionta”, con tante attività sociali e culturali proposte dal dipartimento di Scienze sociali, politiche e cognitive dell’Università di Siena – Progetto GEM, Genius loci, memoria, identità – e dalle associazioni che da tempo organizzano eventi nella collina verde della città dove ha sede anche il campus universitario.
Nella giornata di studio “Il senso delle panchine. Memoria e nuova socialità nei parchi storici contemporanei” si è parlato parla di rigenerazione e valorizzazione degli spazi pubblici, delle pratiche di consumo e usurpazione dello spazio pubblico e del ruolo che possono avere parchi storici come quello del Pionta. Negli spazi dell’ex manicomio trasformato in campus universitario il tema basagliano dell’incontro con l’altro è stato ripreso utilizzando la metafora della panchina come simbolo di dialogo e inclusione.
Dopo il convegno, la seconda giornata di “Vivi il Pionta” è proseguita nel campus universitario con la premiazione degli studenti del Liceo artistico Piero della Francesca che hanno partecipato al contest “Re-immaginare le panchine del parco del Pionta” e la presentazione del progetto “Chimere – Luoghi di Con-Tatto”, curato dal progetto Gem e da Isia Firenze, e si è conclusa con lo spettacolo itinerante “IperBosco” del collettivo Cifra Danzateatro, in collaborazione con la compagnia Sosta Palmizi, ispirato al parco cittadino, un cammino di danze e azioni poetiche.
Nel teatro e nell’atrio della palazzina Donne sono in mostra alcune foto storiche della vita nel manicomio di Arezzo e della visita ad Arezzo di Marco Cavallo, la scultura realizzata dai pazienti dell’Ospedale psichiatrico di Trieste che nel 1973 abbatté i muri del manicomio per entrare nella città.