Inclusione e ascolto per famiglie migranti, presentazione del report sullo sportello di ACB Social Inclusion

Si parlerà dei servizi di ascolto per le persone con plurifragilità nell’incontro organizzato da ACB Social Inclusion, che si svolgerà il 18 novembre alle ore 16.15 ad Arezzo, nello spazio universitario delle Logge del Grano (via Garibaldi)

ACB Social Inclusion presenterà il suo primo report annuale sullo Sportello di ascolto territoriale ad Arezzo, realizzato con Rosalba Nodari, ricercatrice del Dipartimento di Filologia e critica delle letterature antiche e moderne dell’Università di Siena.

Nata nel 2006 come Associazione culturale del Bangladesh, ACB ha nel tempo ampliato la propria missione, da punto di riferimento per la comunità bengalese a realtà impegnata nell’inclusione sociale di tutte le persone in difficoltà. Oggi, grazie a un team di personale qualificato, affianca allo sportello di ascolto servizi di mediazione linguistico-culturale nelle scuole, percorsi formativi per adulti e attività educative per bambini per rafforzare la conoscenza della lingua italiana e il senso di appartenenza alla comunità.

“Per l’Università è un grande valore aggiunto poter raccontare e condividere esperienze come questa – dice Rosalba Nodari – . La collaborazione con ACB dimostra quanto sia impossibile separare i servizi educativi dai servizi alla persona. Il supporto offerto non è solo linguistico, ma anche profondamente umano: dietro ogni azione di mediazione ci sono incontri tra mondi, relazioni, e il superamento concreto di barriere e difficoltà”.

 “Nel 2024 sono stati quasi 2500 gli accessi allo sportello e oltre mille gli utenti, in costante crescita rispetto agli anni precedenti – dice Paola Miraglia, direttrice di ACB Social Inclusion. “La maggior parte delle richieste riguarda pratiche burocratiche, ma spesso dietro queste si celano fragilità più profonde, legate alla salute, alla condizione economica o abitativaIn questi casi più complessi è fondamentale il lavoro della nostra équipe multidisciplinare, composta da figure quali la coordinatrice, l’educatrice professionale, l’operatore sociale, l’avvocato, la psicologa, i mediatori linguistico-culturali che, a loro volta, collaborano con vari enti, del pubblico e del privato, e in primis con i servizi sociali del Comune di Arezzo e dell’AUSL Toscana Sud Est”.

“Lo Sportello è un luogo che accoglie, ascolta, accompagna e orienta chi ne ha più bisogno  – dice la responsabile del servizio Irene Bizzarri – . Negli ultimi mesi sono aumentate le richieste di supporto nella gestione di patologie e nei contatti con il personale sanitario. La nostra sfida quotidiana è restare un punto di riferimento per le persone fragili, promuovendo sempre l’autonomia e non l’assistenzialismo”

Il report annuale è stato realizzato grazie al sostegno della Fondazione CR Firenze, nell’ambito del  progetto CIVITAS³ inclusione, prevenzione e sostegno per soggetti svantaggiati con fragilità  socio-economiche, ed è disponibile online qui